Sia la mamma che il papà dipendenti possono scegliere di prendersi del tempo extra per stare con i figli nei primi anni di vita. Questo periodo, chiamato congedo parentale, si aggiunge al congedo di maternità obbligatorio, che dura complessivamente 5 mesi: di solito 2 mesi prima del parto e 3 dopo, ma può essere anche fruito in forma flessibile (ad esempio 1 mese prima e 4 dopo) se le condizioni lo permettono.Ogni genitore ha diritto ad un massimo di 6 mesi di congedo ( che possono diventare 7 mesi di congedo per i papà se almeno 3 mesi di congedo sono presi entro i 6 anni del bambino, della bambina), congiuntamente (complessivamente come coppia) non superi i 10 mesi, o gli 11 mesi se il papà ha usufruito di 3 mesi di congedo entro i primi 6 anni del figlio, della figlia .Durante il congedo parentale l’INPS paga, di norma, un’indennità pari al 30% della retribuzione. Tuttavia, come incentivo per usare questo diritto nei primi anni di vita del bambino, della bambina entro i 6 anni di età, è possibile avere un mese (30 giorni) pagato all’80% dello stipendio, invece che al 30%. Questo mese non deve per forza essere preso tutto insieme: può essere suddiviso in più periodi o giornate, e l’INPS somma i giorni fino a raggiungere un totale di 30. Anche i genitori autonomi (professionisti, freelance, co.co.co.) hanno diritto al congedo, ma per un massimo di 3 mesi ciascuno nel primo anno, con un’indennità pari al 30% del reddito. Chi è iscritto alla Gestione Separata può arrivare fino a 9 mesi totali, con 3 mesi individuali e 3 condivisi . Per fare domanda è sufficiente accedere al portale INPS con SPID e compilare il modulo dedicato. Per i dipendenti, la domanda va fatta prima dell’inizio del congedo e il datore di lavoro anticipa l’indennità Gli autonomi possono fare domanda attraverso lo stesso portale o tramite patronati .